Categorie: Press

Erich Ahimin, Alessio Dicandia, Davide Marchesi – autori del documentario “113/2018”

Durante il nostro lavoro di ricerca sulle conseguenze dell’approvazione del Decreto Sicurezza siamo venuti a conoscenza e a contatto con varie realtà, organizzazioni e associazioni attive nel campo dell’accoglienza e dell’integrazione. In particolare, abbiamo scoperto APS Cambalache e il progetto Bee My Job attraverso il documentario di presentazione del progetto e di Abdoul, il protagonista, realizzato da Dueotto Film. Il progetto, insieme all’immaginario evocato dal lavoro con le api, ci ha subito convinti a voler inserire questa esperienza nel documentario breve a cui stavamo lavorando.

Tutto lo staff di APS Cambalache ha accolto con disponibilità ed entusiasmo la nostra idee e la richiesta di collaborazione. In particolare Idriss  – volontario del Servizio Civile – e Ilaria sono stati gentilissimi e a completa disposizione, con assoluta cordialità e professionalità. Durante la giornata di riprese Idriss ha sfidato l’afa e, completamente a suo agio nel suo lavoro con le api, ha reso possibile realizzare esattamente le immagini che avevamo immaginato, assecondando qualsiasi nostra necessità, nonostante il gran caldo. A lavoro finito, siamo ritornati a casa con la sensazione di aver imparato qualcosa che andava ben oltre le difficoltà tecniche e organizzative di gestire un apiario. Un grandissimo grazie a Idriss, Ilaria e tutta APS Cambalache per avere reso possibile questa esperienza e questo progetto.

Progetto di cortometraggio documentario “113 / 2018” (2019-2020)

Produzione: Erich Ahimin, Alessio Dicandia, Davide Marchesi

Regia: Davide Marchesi

Partendo dall’approvazione del primo decreto Sicurezza dell’autunno 2018, il film rappresenta i momenti, emozioni ed esperienze – a volte intime, altre ormai entrate nell’immaginario comune – del processo di integrazione di varie comunità afro-discendenti in Italia. Senza percorrere una vera linea narrativa, il documentario è episodico: incornicia la vita quotidiana facendo riferimento a diversi tipi di estetica e di linguaggio visivo. Le diverse scene sono accompagnate da estratti audio di vario tipo, che mischiano suoni d’ambiente, registrazioni d’archivio e interviste audio a giovani di origine africana che condividono percezioni ed esperienze della società in cui sono cresciuti.

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