NAME CLIMATE CHANGE

ABBIAMO DATO UN VOLTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO

I cambiamenti climatici indotti dall’uomo stanno causando sconvolgimenti pericolosi e diffusi nella natura, colpendo la vita di miliardi di persone ed esseri viventi in tutto il mondo e dimostrando un peso sempre più importante sull’aumento dei flussi migratori. 

A farne le spese sono soprattutto le comunità, le persone più fragili, coloro il cui lavoro dipende dal rapporto quotidiano con la natura. In questa situazione, c’è chi tutti i giorni lavora per studiare il fenomeno del cambiamento climatico e per combatterlo, in diversi ambiti: dalla ricerca all’arte, dal riciclo alla disobbedienza civile.

Ma che volto ha il cambiamento climatico? Tramite il progetto Name Climate Change – co-finanziato dall’Unione Europea attraverso la Regione Piemonte, nel contesto del progetto “Mindchangers – Regions and Youth for Planet and People” – abbiamo lavorato per dare una risposta a questa domanda, a partire dall’approfondimento dei fenomeni migratori e delle cause e conseguenze del cambiamento climatico, attraverso il fondamentale coinvolgimento dei giovani

Ne è nata una mostra video e fotografica che raccoglie le storie, le prospettive, le testimonianze di venti persone che stanno vivendo, subendo e contrastando gli effetti e le cause del cambiamento climatico. 

NAME CLIMATE CHANGE

ABBIAMO DATO UN VOLTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO

I cambiamenti climatici indotti dall’uomo stanno causando sconvolgimenti pericolosi e diffusi nella natura, colpendo la vita di miliardi di persone ed esseri viventi in tutto il mondo e dimostrando un peso sempre più importante sull’aumento dei flussi migratori. 

A farne le spese sono soprattutto le comunità, le persone più fragili, coloro il cui lavoro dipende dal rapporto quotidiano con la natura. In questa situazione, c’è chi tutti i giorni lavora per studiare il fenomeno del cambiamento climatico e per combatterlo, in diversi ambiti: dalla ricerca all’arte, dal riciclo alla disobbedienza civile.

Ma che volto ha il cambiamento climatico? Tramite il progetto Name Climate Change – co-finanziato dall’Unione Europea attraverso la Regione Piemonte, nel contesto del progetto “Mindchangers – Regions and Youth for Planet and People” – abbiamo lavorato per dare una risposta a questa domanda, a partire dall’approfondimento dei fenomeni migratori e delle cause e conseguenze del cambiamento climatico, attraverso il fondamentale coinvolgimento dei giovani

Ne è nata una mostra video e fotografica che raccoglie le storie, le prospettive, le testimonianze di venti persone che stanno vivendo, subendo e contrastando gli effetti e le cause del cambiamento climatico.

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IL COINVOLGIMENTO DEI GIOVANI

La mostra nasce da un percorso di approfondimento e ricerca che nella primavera 2022 ha coinvolto un gruppo di giovani del territorio alessandrino, con il coordinamento di un gruppo di peer educator, tutor e volontari che hanno collaborato con passione. Il gruppo ha studiato le tematiche grazie all’intervento di esperti in materia di ambiente e migrazioni, e ha poi lavorato per rappresentare visivamente e narrativamente il cambiamento climatico, sotto la guida del fotografo Max Ferrero che ha coordinato il lavoro stilistico e tecnico. 

Ma il coinvolgimento diretto dei giovani va anche oltre lo studio e la produzione della mostra. L’esposizione sarà accompagnata infatti di volta in volta da un gioco-attività laboratoriale coinvolgente e stimolante, ideato dal gruppo di lavoro, dal titolo “Prendo io, paghi tu”, per sensibilizzare sull’impatto ambientale. Un’attività attraverso cui i partecipanti sono chiamati a ragionare sul proprio impatto quotidiano nel mondo, divertendosi nel frattempo con gli amici e i compagni di gruppo. 

LA MOSTRA NAME CLIMATE CHANGE

Venti volti rappresentati in fotografie e video ad esse collegati, fruibili tramite un QR Code. Venti volti per mettere in risalto l’intensità e la materialità di altrettanti percorsi, fatti di scelte, in parte rese necessarie dalle contingenze, in parte motivate dalla consapevolezza di voler cambiare il futuro, a beneficio di tutte e tutti. I testimonial sono cittadine e cittadini comuni, italiani e stranieri, che hanno vissuto il cambiamento climatico, ma anche persone che si battono attraverso l’attivismo, l’arte, la ricerca, il proprio lavoro in ambito agricolo per contrastare le problematiche dettate dal cambiamento climatico.    

 

È la mostra Name climate Change. Diamo un volto al cambiamento climatico, nata dall’omonimo progetto, volto ad approfondire il tema del cambiamento climatico e delle migrazioni, attraverso il coinvolgimento dei giovani del territorio alessandrino. 

 

Ogni fotografia racchiude in sé un racconto, accessibile in video attraverso il QR code abbinato allo scatto. Ogni storia è un pezzo di percorso più ampio, che riguarda l’umanità intera a partire da uno sguardo situato. Per comprendere e affrontare un fenomeno che non si può più ignorare e che bisogna iniziare a comprendere e affrontare a partire anche dal nostro territorio.

IL COINVOLGIMENTO DEI GIOVANI

La mostra nasce da un percorso di approfondimento e ricerca che nella primavera 2022 ha coinvolto un gruppo di giovani del territorio alessandrino, con il coordinamento di un gruppo di peer educator, tutor e volontari che hanno collaborato con passione. Il gruppo ha studiato le tematiche grazie all’intervento di esperti in materia di ambiente e migrazioni, e ha poi lavorato per rappresentare visivamente e narrativamente il cambiamento climatico, sotto la guida del fotografo Max Ferrero che ha coordinato il lavoro stilistico e tecnico. 

Ma il coinvolgimento diretto dei giovani va anche oltre lo studio e la produzione della mostra. L’esposizione sarà accompagnata infatti di volta in volta da un gioco-attività laboratoriale coinvolgente e stimolante, ideato dal gruppo di lavoro, dal titolo “Prendo io, paghi tu”, per sensibilizzare sull’impatto ambientale. Un’attività attraverso cui i partecipanti sono chiamati a ragionare sul proprio impatto quotidiano nel mondo, divertendosi nel frattempo con gli amici e i compagni di gruppo. 

LA MOSTRA NAME CLIMATE CHANGE

Venti volti rappresentati in fotografie e video ad esse collegati, fruibili tramite un QR Code. Venti volti per mettere in risalto l’intensità e la materialità di altrettanti percorsi, fatti di scelte, in parte rese necessarie dalle contingenze, in parte motivate dalla consapevolezza di voler cambiare il futuro, a beneficio di tutte e tutti. I testimonial sono cittadine e cittadini comuni, italiani e stranieri, che hanno vissuto il cambiamento climatico, ma anche persone che si battono attraverso l’attivismo, l’arte, la ricerca, il proprio lavoro in ambito agricolo per contrastare le problematiche dettate dal cambiamento climatico.    

 

È la mostra Name climate Change. Diamo un volto al cambiamento climatico, nata dall’omonimo progetto, volto ad approfondire il tema del cambiamento climatico e delle migrazioni, attraverso il coinvolgimento dei giovani del territorio alessandrino. 

 

Ogni fotografia racchiude in sé un racconto, accessibile in video attraverso il QR code abbinato allo scatto. Ogni storia è un pezzo di percorso più ampio, che riguarda l’umanità intera a partire da uno sguardo situato. Per comprendere e affrontare un fenomeno che non si può più ignorare e che bisogna iniziare a comprendere e affrontare a partire anche dal nostro territorio.

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VUOI OSPITARE LA MOSTRA?

Compila il modulo per richiedere di ospitare la mostra e le attività correlate presso il tuo Comune, la tua  scuola, la tua sede aziendale o un tuo evento.

Considera che l’intera mostra è composta da 21 pannelli di dimensione 66×100 cm.

Un operatore di Cambalache ti ricontatterà a breve.

VUOI OSPITARE LA MOSTRA?

Compila il modulo per richiedere di ospitare la mostra e le attività correlate presso il tuo Comune, la tua  scuola, la tua sede aziendale o un tuo evento.

Considera che l’intera mostra è composta da 21 pannelli di dimensione 66×100 cm.

Un operatore di Cambalache ti ricontatterà a breve.

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ELENA ZECCHIN

ARTISTA

“Uso vernici che ripuliscono l’aria. Voglio essere dalla parte della storia, di chi ci ha provato”

CAMILA ARZA

REGENERATING VILLA FORTUNA

“Stiamo provando a sperimentare dei modelli di agricoltura a impatto nullo, che riportino la biodiversità dei campi di produzione”

MAURO TRIVELLATO

CITTADINO DI ALESSANDRIA

“Nell’arco di un’ora e mezza sono arrivati tre metri d’acqua. A memoria d’uomo una cosa così non era mai successa”

FRANCESCO PANELLA

APICOLTORE

“Ho visto il mondo cambiare attraverso le api. E le api oggi non trovano più il nettare, a causa dello stress delle piante”

SIRAJ SAHAJAHAN

CITTADINO DEL BANGLADESH

“Il problema delle alluvioni nella mia terra è grave, portano tutto via. Per me non c’era più modo di lavorare”

MARCO CIAVAGLIOLI

MALdARIA

“Il nostro è un progetto nato dal basso, dalla cittadinanza, per capire l’aria che respiriamo”

DAVIDE GHO

CONSULTA PER LA MOBILITÀ SOSTENIBILE DI ALESSANDRIA

“Vogliamo migliorare la qualità della vita della nostra città, soprattutto per le categorie più deboli”

GIULIO ACQUATI

COMUNITÀ AGRICOLA UMAIA

“La natura in sé ha le basi per andare dove vuole, noi dobbiamo solo aiutarla, non anticiparla”

GIANLUCA PAGELLA

GIANAGGIUSTA

“L’alluvione ha portato a una grande crisi. La bicicletta mi ha cambiato la vita: mi ha permesso di tornare a lavorare”

ABUBAKAR ABDULKARIM OSHIOKE

CITTADINO DELLA NIGERIA

“Le attività petrolifere stanno devastando l’area del Delta del Niger, è un problema enorme per il mio paese”

SARA TOSON

CENTRO REMIX DI RICICLO CREATIVO

“Partiamo dalla spontaneità dei bambini per spiegare che tutti i materiali possono rivivere”

ANITA GIUDICE

FRIDAYS FOR FUTURE ALESSANDRIA

“La produzione di un ragionamento collettivo è in grado di portare a cambiamenti reali”

ABDUL SANE

APICOLTORE E CONTADINO SENEGALESE

“Il cambiamento climatico ha colpito i villaggi attorno al nostro fiume, rendendo l’acqua salata”

NOUHOUM TRAORÉ

STUDIOSO MALIANO DI ECONOMIA DELL’AMBIENTE – ASSOCIAZIONE MOSAICO

“La drastica diminuzione della superficie del Lago Ciad è un problema globale”

ANDREA DE NIGRIS

COMITATO ESSENON

“Ci battiamo contro la speculazione, a tutela degli spazi verdi, sociali e collettivi della città di Torino”

AZAM BAHRAMI

ATTIVISTA E SCRITTRICE IRANIANA

“Le donne hanno un ruolo molto importante. Subiscono il cambiamento climatico, ma sono anche in prima linea per combatterlo”

AMARILLI VARESIO

MUSICISTA E CANTAUTRICE

“Raccontando storie di migrazione possiamo creare una pressione sulle politiche di sviluppo futuro”

CHIARA FIORE

ASSOCIAZIONE EUFEMIA – PROGETTO FOOD PRIDE

“Ci siamo affacciati alla finestra e abbiamo visto quanto cibo veniva buttato”

 DANIELE VICO

RICERCATORE DELL’UNIVERSITÀ DI TORINO

“I rifiuti stanno diventando una risorsa nel mondo”

CLARA RUZZI

EXTINCTION REBELLION TORINO

“Estinzione significa anche estinguere noi stessi”

LE ATTIVITÀ COLLATERALI ALLA MOSTRA

La mostra Name Climate Change potrà essere accompagnata dal gioco-attività laboratoriale, dal titolo “Prendo io, paghi tu”, per sensibilizzare sull’impatto ambientale, ideato dal gruppo di giovani coinvolti nel progetto.
L’attività si svolge attraverso un percorso a stazioni per cui ad ogni tappa verrà posta una domanda riguardo a un’abitudine di vita. Ad ogni risposta sarà richiesto un “pagamento” in CO2, equivalente all’impatto ambientale di quella specifica abitudine. L’attività, preparata utilizzando materiali di recupero nel rispetto dell’ambiente, prende ispirazione da un parametro chiamato “Carbon Footprint”.
I partecipanti sono chiamati a ragionare sul loro impatto quotidiano nel mondo, divertendosi nel frattempo con i propri amici e compagni di gruppo.

È possibile replicare l’attività grazie al ToolKit ideato dal gruppo di tutor, peer educator e giovani.

LE ATTIVITÀ COLLATERALI ALLA MOSTRA

La mostra Name Climate Change potrà essere accompagnata dal gioco-attività laboratoriale, dal titolo “Prendo io, paghi tu”, per sensibilizzare sull’impatto ambientale, ideato dal gruppo di giovani coinvolti nel progetto.
L’attività si svolge attraverso un percorso a stazioni per cui ad ogni tappa verrà posta una domanda riguardo a un’abitudine di vita. Ad ogni risposta sarà richiesto un “pagamento” in CO2, equivalente all’impatto ambientale di quella specifica abitudine. L’attività, preparata utilizzando materiali di recupero nel rispetto dell’ambiente, prende ispirazione da un parametro chiamato “Carbon Footprint”.
I partecipanti sono chiamati a ragionare sul loro impatto quotidiano nel mondo, divertendosi nel frattempo con i propri amici e compagni di gruppo.

È possibile replicare l’attività grazie al ToolKit ideato dal gruppo di tutor, peer educator e giovani

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