Un ciclo formativo per costruire ponti culturali
Il progetto “Fermento: le lenti dell’inclusione” ha promosso un importante ciclo formativo dedicato a un tema di grande rilevanza sociale: la genitorialità migrante.
L’iniziativa, che si proponeva di favorire la consapevolezza sulle specificità delle famiglie con background migratorio, ha visto la realizzazione di una giornata di approfondimento teorico sulla psicologia transculturale e di un laboratorio esperienziale sulla mediazione in ambito clinico-sociale.
I due appuntamenti si sono tenuti rispettivamente il 28 marzo e il 9 aprile 2025, ospitati il primo presso l’Associazione Cultura e Sviluppo e il secondo presso la sede di Cambalache.
Elementi di psicologia transculturale per l’assistenza a famiglie con background migratorio
Sebbene inizialmente la formazione fosse stata limitata a un massimo di 40 partecipanti, per poter garantire un taglio più partecipativo, l’elevata richiesta di iscrizioni ha portato a riformulare la giornata consentendo la partecipazione a tutti gli interessati e tutte le interessate. Sono stati infatti 70 gli operatori e le operatrici che hanno partecipato, con diversi profili professionali: da assistenti sociali (che hanno potuto beneficiare del riconoscimento di crediti formativi) a operatori di cooperative sociali, professionisti della scuola e del settore sanitario.
L’evento si è aperto fornendo elementi di base sulla psicologia transculturale, per poi affrontare una serie di tematiche cruciali per chi si trova a lavorare con famiglie migranti, tra cui: il ruolo delle variabili culturali nelle concezioni di salute, malattia e disabilità; le differenze culturali nei sistemi di parenting; le etnoteorie parentali nei percorsi di sviluppo e socializzazione; la genitorialità in terra straniera; la mediazione nelle attività con i migranti, esplorando le dinamiche tra psicologia di comunità e lavoro di gruppo.
Professionisti di Psicologi nel Mondo – Torino ODV hanno guidato le diverse sessioni, offrendo ai partecipanti strumenti teorici e spunti di riflessione. La giornata si è conclusa con la testimonianza di PIAM Onlus sulla sperimentazione “Fuori e dentro il nido: principi orientativi per accogliere nuclei familiari monoparentali migranti”: un’esperienza concreta di supporto a nuclei monoparentali.
Strumenti pratici per la mediazione culturale
Il secondo appuntamento del 9 aprile è stato riservato a 13 mediatrici linguistiche e culturali che avevano frequentato la prima giornata di approfondimento teorico e già attive nei servizi sociali e sanitari.
Il laboratorio si è concentrato sulle tecniche di lavoro per la gestione di interventi di mediazione linguistica e culturale con famiglie migranti in contesti socioassistenziali e sanitari.
Partendo dalla testimonianza di un mediatore esperto, le partecipanti hanno avuto la possibilità di condividere le criticità e le risorse che incontrano nel loro lavoro. In seguito, si sono messe in gioco nel simulare un intervento di mediazione in ambito sanitario, riflettendo sul giusto setting e sul ruolo della mediazione in rapporto con i diversi professionisti coinvolti nella presa in carico.
La formazione a cura di Ester Chico, Anamaria Skanjeti e Stefania Giampaoli di Psicologi nel Mondo ODV Torino.
Il nostro impegno per l’inclusione
Il ciclo formativo “Genitorialità in Migrazione” si inserisce in un progetto più ampio, “Fermento: le lenti dell’inclusione”, promosso da Cambalache, ASL AL, CISSACA, Comune di Alessandria, Cultura e Sviluppo e Crescere Insieme, con il finanziamento della Fondazione Compagnia di San Paolo. Questo progetto si propone di identificare precocemente i minori 0-3 anni con background migratorio a rischio di disturbi del neurosviluppo e di intervenire preventivamente sulla stimolazione della crescita e della genitorialità.