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PILLOLE DI INCLUSIONE – Il ruolo chiave dei Comuni per l’integrazione dei rifugiati: la Carta per l’integrazione e i Centri Spazio Comune

Il 21 marzo si è tenuto l’appuntamento periodico online di condivisione e aggiornamento della Comunità Fermento, dedicato al ruolo chiave dei Comuni nei processi di integrazione dei rifugiati, a partire dalle proposte offerte da UNHCR in collaborazione con ANCI. Tra i partecipanti, esponenti dei Comuni di Alessandria, Novi Ligure e Serravalle Scrivia, enti con i quali Cambalache sta collaborando per la strutturazione di un’offerta di servizi di qualità per i cittadini stranieri.

Ospite e conduttore dell’incontro è stato Massimo Gnone, esperto dell’Agenzia ONU per i Rifugiati – UNHCR.

Si è partiti dalla presentazione della Carta per l’Integrazione (scaricabile qui), un documento elaborato tra il 2021 e il 2022 da sei grandi Comuni italiani – Bari, Milano, Napoli, Roma, Palermo e Torino – insieme con UNHCR. Siglando la Carta, i Comuni si impegnano a «consolidare i servizi rivolti alle persone rifugiate adottando un approccio one-stop-shop e coinvolgendo le altre istituzioni attive nel territorio, il terzo settore e il volontariato, per realizzare percorsi di accompagnamento individualizzato nella risposta ai bisogni e nella valorizzazione delle competenze delle persone rifugiate».
Insieme ai Comuni che hanno sottoscritto la Carta per l’integrazione, l’UNHCR e gli ETS sui territori, stanno sviluppando nelle città uno “Spazio Comune”, coinvolgendo attori istituzionali e altre realtà della società civile.

Massimo Gnone ha quindi introdotto la proposta Spazio Comune, portando l’esempio del Comune di Torino.
Con Spazio Comune si identifica uno spazio polifunzionale aperto e facilmente accessibile dove le persone rifugiate possono trovare risposte ai propri bisogni di integrazione.
Lo Spazio Comune è l’applicazione al contesto italiano dell’approccio One Stop Shop, attuato in numerose esperienze internazionali, e si fonda sul ruolo centrale dei Comuni, sul coordinamento interistituzionale e sulla collaborazione tra le istituzioni e la società civile. Questo approccio deve tenere conto delle caratteristiche di ciascun territorio: non è quindi un modello da applicare in maniera rigida bensì un approccio olistico che mette al centro la persona e contribuisce a migliorare l’efficienza e l’efficacia nella fornitura dei diversi servizi, assicurando e semplificando sia l’accesso agli stessi che maggiori risultati delle procedure.

Concentrando “sotto lo stesso tetto” i servizi erogati all’interno di un centro polifunzionale, si intende facilitare l’accesso delle persone rifugiate alle informazioni e ai servizi e allo stesso tempo favorire la costruzione di collaborazioni positive e produttive tra la pubblica amministrazione e la società civile a livello locale.
Tale approccio consente lo scambio di esperienze, competenze e responsabilità e il coordinamento dei diversi stakeholder che a vario titolo intervengono nel sistema di protezione e integrazione delle persone rifugiate. Ad esempio, all’offerta di servizi all’interno dello Spazio Comune attivato dal Comune di Torino contribuiscono, oltre al Comune Stesso, ASL AL, Agenzia Piemonte Lavoro, UNHCR e le associazioni Mosaico, Extra Titoli e CIAC.

I Comuni italiani, in qualità di attori di prossimità sui territori e gestori di progetti di accoglienza nell’ambito della rete SAI, sono i soggetti strategici per promuovere e consentire l’integrazione delle persone rifugiate sul territorio, attraverso la stretta collaborazione con gli altri attori istituzionali coinvolti nel sistema di accoglienza e protezione delle persone rifugiate. Indispensabile è anche la valorizzazione delle attività e buone prassi delle associazioni e organizzazioni della società civile, ben radicate nel territorio locale.

I Comuni interessati possono aderire alla Carta per l’Integrazione tramite Deliberazione della rispettiva Giunta comunale (modello scaricabile qui). L’adesione darà accesso a una fase più operativa, in rete con UNHCR, che vedrà coinvolti i territori al fine di sviluppare sinergicamente l’approccio One-Stop-Shop nei servizi rivolti alle persone rifugiate con lo sviluppo di centri polifunzionali per l’integrazione (Spazio Comune), programmi di mentoring, strumenti comuni di monitoraggio degli arrivi e dell’accoglienza, iniziative con focus sui gruppi particolarmente vulnerabili (donne con bambini, MSNA…).

Per informazioni e adesioni scrivi a: integrazione@unhcr.org

La prossima call è prevista per il mese di aprile.
Aggiornamenti saranno condivisi sulla pagina Facebook di Cambalache e via mail agli enti aderenti alla Comunità Fermento.

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